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INFORMAZIONI GENERALI


Nel 1991 i capi di governo di Bielorussia, Ucraina e Russia si riunirono nei dintorni di Brest, Bielorussia, e siglarono un accordo per la fondazione della CSI.
Il 21 dicembre undici stati dell'ex Unione Sovietica (con esclusione di Lituania, Lettonia, Estonia e Georgia) firmarono il Trattato di Alma Ata, in Kazakistan, che ratificava de facto l'iniziale accordo a tre (nel 1993 fu avviata anche un'unione economica, che però rimase allo stadio di progetto, anche per l'opposizione di diversi stati dell'Asia centrale, timorosi di conservare legami troppo stretti con la Russia). Nel 1993 si aggiunse anche la Georgia.

La CSI è stata creata con lo scopo di sostituire la precedente Unione con una più limitata forma di associazione che lasciasse maggiore indipendenza alle singole repubbliche.

Secondo alcuni, anche questi limitati obiettivi si sono in realtà rivelati di difficile realizzazione e la CSI si è ben presto dimostrata incapace di porre un freno alle spinte centrifughe e ai conflitti fra gli stati nati dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, mancando sostanzialmente fra l'altro la realizzazione dell'obiettivo iniziale di realizzare una politica comune in materia di difesa.

Altri sottolineano il fatto che l'organizzazione, nonostante abbia pochi poteri sovranazionali, è qualcosa di più che un qualcosa di simbolico e ha un reale potere di coordinamento nel commercio, nelle finanze, nel campo legislativo e nella sicurezza. Il più significativo sforzo della CSI è stato la creazione di una zona di libero scambio ed unione economica fra gli stati membri, che è entrata in vigore nel 2005.

Molte sono le opportunità per le aziende italiane negli stati che appartengono alla CSI. La Russia in primo luogo è una delle economie a più alto tasso di crescita nel mondo, ma anche gli altri stati membri della CSI crescono ad un ritmo difficilmente immaginabile per le economie europee.
I mercati di queste nazioni divengono ora appetibili per la penetrazione del prodotto italiano.