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Come nacque la TransiberianaQuesta volta il viaggio ci porta in Russia, ma non nella sua parte europea. Si va al di la’ degli Urali, in Siberia, un nome evocativo, che fa innanzitutto pensare ad immagini di immense, solitarie distese, rigidi inverni e, naturalmente, la famosa Transiberiana. I binari della piu’ lunga ferrovia del mondo uniscono l’Europa Orientale e l’Asia Settentrionale, Mosca a Vladivostok sulla Costa del Pacifico, per un percorso di 9289 km (il tratto asiatico ne rappresenta l’80,9%), attraversando grandi fiumi, fitte foreste, la solitaria taiga, toccando importanti citta’. Da questo mitico mezzo di trasporto non si puo’ certo prescindere, almeno per qualche spostamento durante un nostro interessante itinerario che, vertendo intorno al lago Baikal, il “sacro mare” di quella terra, e toccando Irkutsk, si spinge poi fino al sacro lago Olkhon ed alla sua sponda orientale in Buriazia, giungendo alla capitale Ulan Ude. Il viaggio in treno risulta davvero piacevole, innanzitutto per i vagoni moderni e bene attrezzati, anche di aria condizionata, dai sedili comodi, e poi per la gentilezza del personale. In ogni carrozza c’e’, infatti, una cortese signora (piu’ raramente un signore) che, oltre ad essere presente per eventuali esigenze dei passeggeri e per mantenere l’ordine e la pulizia, prepara dell’ottimo te’, davvero alla russa. Ma, a proposito di bevande e di cibo, il vagone ristorante propone un buon menu tradizionale ed una sistemazione confortevole, dove trascorrere un po’ di tempo, magari assaggiando una buona vodka. Anche se, sulla Transiberiana e’ difficile annoiarsi: i paesaggi che si attraversano o scorrono al di la’ del finestrino, immense foreste di conifere, le acque trasparenti del lago Baikal, la misteriosa taiga, i piccoli villaggi rurali dalle tipiche casette colorate in legno e le chiesette dalle cupole a cipolla, sembrano usciti da uno dei migliori documentari o dalle pagine di National Geographic. Detto questo, vediamo dunque, in breve, la storia del “miracolo” Transiberiana. La Ferrovia Transiberiana fu presentata al mondo all’Esposizione mondiale di Parigi nel 1900, nel Padiglione russo, dove oltre ad immagini della Siberia, si mostravano i lussuosi interni delle carrozze, allestiti per l’occasione, e si informava che tale linea avrebbe fatto risparmiare dieci giorni di viaggio sulle cinque settimane impiegate all’epoca per andare da Londra a Shanghai. La costruzione della ferrovia era iniziata poco dopo l’emissione del decreto imperiale di Alessandro III nel 1891: l’importanza e l’impegno di tale “cantiere” risultano bene dal fatto che il compito di sovrintendervi fu affidato a Sergej Witte, all’epoca uno dei migliori statisti della Russia. A capo del Comitato, formato da esperti e dotato di poteri straordinari per superari eventuali ostacoli burocratici, venne invece nominato lo zarevic Nicola, futuro Nicola II. L’idea di un tale grandioso e quasi impossibile progetto era nata nella seconda meta’ del XIX secolo dalla necessita’ degli stati maggiormente industrializzati di conquistare posizioni strategiche e territori su cui espandersi. Per la Russia fu naturale volgersi allo sterminato territorio siberiano e alle lontane coste del Pacifico, per consolidare le proprie posizioni economiche ed aumentare l’influenza nella regione. Inoltre c’era il grande patrimonio di risorse naturali, mai sfruttato e in parte sconosciuto. Poco dopo il 1840, lo zar aveva nominato l’abile Nikolaj Muravjov governatore della Siberia orientale: fu grazie a lui se lungo le rive dell’Amur vennero fondati, con l’aiuto dei Cosacchi, nuovi insediamenti russi, e ridisegnati, senza ricorrere a guerre, i nuovi confini con la Cina, all’epoca occupata a combattere gli invasori sulle coste dl Pacifico. Fu cosi’ che egli ottenne l’appellativo di Muravjov-Amurskij. Questo fu uno dei capitoli fondamentali ed eroici dell’epopea siberiana. La costruzione della ferrovia attraverso un territorio difficile e disabitato pose problemi e sfide non solo dal punto di vista ingegneristico, ma anche da quello dei rifornimenti e della manodopera, che lavorava in condizioni spesso estreme (uno dei pericoli era anche l’attacco delle tigri affamate, oltre alle malattie contagiose e alle incursioni dei banditi). Comunque, malgrado le incredibili, all’apparenza insormontabili difficolta’, il lavoro ando’ avanti. Dal 1892 al 1896 si costrui’ nella Siberia occidentale, a partire da Celjabinsk, dal 1893 al 1898 fu la volta della Siberia Centrale, dalle rive dell’Ob, passando per Krasnojarsk, proseguendo per Irkutsk ad ovest del lago Baikal. Parallelamente veniva anche costruita la linea dell’Ussuri, primo segmento della ferrovia dell’est (1891-97), che partiva da Vladivostok per arrivare a Chabarovsk. Fu quindi la volta della Circumbaicalica (1901-1904), dove i costruttori trovarono l’ostacolo piu’ duro, l’immensa distesa acquea del lago Baikal, dominata da ripide pareti rocciose. Si tratto’ di un capolavoro ingegneristico a livello mondiale, perche’ la linea venne scolpita nella roccia e sostenuta da una complessa opera in muratura. Alcuni tunnel richiesero oltre due anni di scavo. Altro difficile tratto fu quello del fiume Amur (1907-1916), il cui attraversamento porto’ alla costruzione del ponte piu’ lungo della Transiberiana, di circa 2 km. Nel 1894 la Russia riusci’ a convincere l’Impero cinese, all’epoca ormai debole, a stipulare un accordo per un segmento di ferrovia che passasse attraverso il territorio della Manciuria, nella Cina Orientale (1897-1901), dando cosi’ la possibilita’ ai treni di ridurre il viaggio di oltre 600 km rispetto all’itinerario interamente in territorio russo. I lavori, malgrado i numerosi, all’apparenza insormontabili ostacoli. procedettero piu’ speditamente del previsto, e nell’agosto 1898, con due anni di anticipo sul programma, il primo treno arrivo’ alla stazione di Irkutsk, mentre nello stesso anno fu inaugurata la linea tra Vladivostok e Chabarovsk. Nel 1900 era funzionante anche la Tranbaicalica, anche se ancora servivano dei traghetti per attraversare il lago. Fu solo nel 1916, alla vigila della rivoluzione russa, che il completamento della linea dell’Amur rese possibile raggiungere in treno la costa del Pacifico, partendo dalla capitale San Pietroburgo e rimanendo sempre in territorio russo. La grande impresa era stata realizzata. |
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